Il Natale e la Comunicazione
L’Angelo
del Signore portò l’Annuncio.
Dio
comunica con l’uomo e annuncia la sua promessa, l’Incarnazione del suo Figlio!
La
Parola di Dio, crea la vita, la luce della vita. La venuta di Gesù nel mondo!
Natale,
festa per tutta l’umanità e l’umanità di tutte le epoche e di tutte le razze.
Natale, la redenzione dell’uomo!
Carissimi amici e familiari,
giungano a voi i miei migliori auguri di pace e
serenità, di fiducia nell’amore del nostro Dio che ancora ci accompagna in
quest’epoca che, riconosciamolo, sentiamo un po’ travagliata. Una nuova
cultura, che prende le mosse da un linguaggio e una mentalità nuovi, si è
imposta. Si, l’uomo di oggi é molto cambiato, é segnato dal consumismo,
dall’influsso prepotente dei media che, seppure presentino aspetti positivi,
tuttavia distraggono le menti, non favoriscono una riflessione profonda sulla
vita, lasciano tutto un po’ in
superficie... Sentiamo però che, se le nuove tecnologie si sono evolute in
termini di efficienza, questo risponde al desiderio fondamentale delle persone
di entrare in rapporto e in amicizia con gli altri, un desiderio radicato nella
stessa natura umana. Un desiderio che è riflesso della nostra partecipazione
all’amore comunicativo di Dio. Si, Dio vuol fare dell’intera umanità un’unica
famiglia!
La Nuova Evangelizzazione
Natale
quest’anno cade in un tempo in cui veniamo tutti chiamati dalla Chiesa a una
“Nuova Evangelizzazione”. Evangelizzazione, cioè annuncio del Regno, che
presuppone l’amore fraterno, un amore grande e crescente verso coloro che
vengono toccati dall’annuncio. Ogni cristiano, ognuno di noi, é chiamato ad annunciare il Vangelo di Gesù Cristo. Il
Santo Padre ci offre un Anno per imparare la fede, per imparare di nuovo a
credere.
E l’Apostolo Paolo ci presenta il suo programma. Nella lettera ai Tessalonicesi scriveva queste parole, che
diventano un programma anche per tutti noi: «Così affezionati a voi, avremmo
desiderato darvi non solo il Vangelo di Dio, ma la stessa nostra vita, perché
ci siete diventati cari».
Inaugurazione di un nuovo
pozzo a Soukpen L’affetto di un padre, o ancor più quello di una madre... Il Signore
attende da ciascuno di noi di essere predicatore e quindi messaggero di questo
affetto. Un segno d’amore non può non essere il desiderio di donare la VERITA’
e di portare tutti all’UNITA’. Donare certezze solide perché ancorate
nella Parola di Dio, che è eterna.
Un altro segno di questo amore che dobbiamo ai nostri fratelli é il rispetto
della situazione religiosa di ciascuno. Rispetto della coscienza delle
persone a cui ci rivolgiamo, rispetto per le loro convinzioni.
Un altro segno é l’attenzione a non ferire l’altro, sopratutto se é debole
nella fede.
Comunicare il bello in un nuovo tempo
Il
desiderio di comunicazione e di connessione, così nuovi e allo stesso tempo
scontati nella cultura contemporanea, sono tipici dell’essere umano. Entrare in
rapporto con gli altri ci rende più pienamente umani. Amare é infatti ciò per
cui siamo stati creati. Parlo qui del vero amore che costituisce il centro
dell’insegnamento di Gesù: «Amerai il
Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con
tutta la tua mente e con tutta la tua forza» e «Amerai il tuo prossimo come te
stesso»
( Marco 12,30-31). …
gli ex detenuti
minori liberati
La nuova era digitale, il cyberspace,
permette di incontrarsi e di conoscere i valori e le tradizioni degli altri.
Simili incontri, per essere fecondi, richiedono forme oneste e corrette
di espressione insieme a un ascolto
attento e rispettoso e in una ricerca sincera e reciproca della VERITA’.
Carissimi, la vita non é un semplice succedersi di fatti e di esperienze:
é piuttosto ricerca del vero, del bene e del bello. E questa ricerca ci aiuta a
compiere le nostre scelte nella verità, nel bene e nel bello. È solo lì che
ritroviamo felicità e gioia. Sarebbe triste, invece, se il nostro desiderio di
sostenere e sviluppare on-line le amicizie si realizzasse a spese dalla
disponibilità per la famiglia, per i vicini e per coloro che incontriamo nella
realtà di ogni giorno, sul posto del lavoro, a scuola e nel tempo
libero.
Carissimi, sentiamoci impegnati a introdurre nella cultura inserita in
questo nuovo “ambiente” della comunicazione i valori su cui poggia la nostra
vita! Miei cari come ai tempi degli Atti degli Apostoli l’Evangelizzazione, per
essere fruttuosa, richiede l’attenta comprensione della cultura e dei
costumi delle persone. Solo così toccheremo le menti ed i cuori! Sempre
l’attività missionaria si deve orientare nell’impegno per la pace, per lo
sviluppo e la liberazione dei popoli, in particolare di quelli più poveri; per
la protezione della donna e del bambino.
Qualche notizia su di me
Quando decisi di ritornare in missione a Bafoussam, dopo quasi un anno di
assenza, il mio sentimento fu come quello di San Paolo: «Ritornare per
confermare i miei figli, quelli che nelle mie varie attività mi stanno
sostituendo». Tutti bravi e responsabili, ma ancora nella necessità di sentirsi
seguiti e appoggiati, incoraggiati. Eccomi allora qui a fare da supervisore,
lasciando a loro il compito di portare avanti le opere… Lo vedo come un grande
traguardo, ma, lo sapete, sono testarda e vedo continuamente nuove necessità,
nuove realtà da avviare e sostenere.
… nella nuova scuola non ci sono ancora i banchi:
ci si appoggia sulle ginocchia
Una di queste è il Centro di Accoglienza e di rinascita degli ex
detenuti minori liberati. Un progetto che mi sta mettendo un po’ in
croce. Ma, come San Paolo, non mi scoraggio poiché : «Noi abbiamo il dovere di
obbedire alla volontà di Dio che ci ha ispirato
questo progetto a favore dei più deboli: i bambini». Ultimamente abbiamo
realizzato un depliant che può delucidarvi sulle attività e gli
obiettivi di un progetto pensato a lungo termine per gli adulti di domani. Al
villaggio di Soukpen, dove è sorta la nostra iniziativa, abbiamo avviato (prima
non esisteva…) la scuola elementare: perché lo abbiamo fatto? Semplice: la
cultura é indispensabile per l’educazione e la formazione della gioventù. È
solo un piccolo contributo perché vi siano sempre meno detenuti minori di età
nelle prigioni del Cameroun.
Mi
rendo conto che mi sono dilungata. Desidero alla fine di questa mia lettera
sollecitare fraternamente ciascuno di voi, come ogni anno a Natale, a
contribuire, secondo le vostre possibilità e la vostra generosità, alle opere
che stiamo portando avanti. Ci basta poco, ma la continuità e lo sviluppo che
vorremmo dare alla scuola ci preoccupa un po’: la mia speranza é di poter far
nascere un giorno nel villaggio di Soukpen anche le scuole superiori.
Nel nostro depliant, che vi farò arrivare per mail, vedrete concretamente i
progressi realizzati a non più di due anni dall’apertura.
Nel Natale 2012, nell’Anno della fede, nel cinquantesimo del Concilio
Vaticano II, di fronte alla nascita di Gesù, abbiamo una scelta da fare:
Aiutare la nostra ”scuoletta” di Soukpen a progredire!
… ora ci sono anche i banchi
Un abbraccio a tutti da Maria, la “vostra” missionaria che sta bene,
malgrado l’età che avanza... Il cuore però è sempre giovane perché abitato dal
Signore, al quale cerco in ogni istante di obbedire: “La Sua volontà, sempre”!
Sono serena e contenta di quel che ho fatto nella mia vita. Sarò in Italia per
un periodo di riposo nel giugno 2013. Conto di rivedervi tutti.
Vi ringrazio e chiedo per tutti noi la benedizione del Signore
Maria (nuova mail)
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